UPPI TREVISO TECNICO

Allarme dell’Uppi sull’uso della «superficie catastale» per la Tari da parte dei Comuni

Da “Il sole 24 Ore” del 19 novembre 2015

 

L’UPPI, Unione Piccoli Proprietari Immobiliari, evidenzia il rischio che i Comuni utilizzino la superficie catastale evidenziata nelle visure, in base al recente adeguamento dell’Agenzia delle Entrate ex Agenzia del Territorio, al fine di calcolare la tassa sui rifiuti TARI. Nulla è di più errato: l’attuale normativa determina la superficie valida al calcolo TARI identificandola con la superficie utile calpestabile a filo interno delle murature, quindi escludendo anche le tramezze interne, ma includendo la superficie utile di cantine e garage. L’esenzione spetta alle terrazze ed ai balconi se non chiusi. Non vi è ombra di dubbio, afferma l’Uppi, che il lavoro svolto dall’Agenzia sia un lavoro notevole per essere riuscita ad inserire milioni di superfici all’interno delle visure catastali, ed indubbiamente pregevole e prezioso: pare tuttavia pacifico ed inevitabile che ciò comporti anche innumerevoli errori o di calcolo delle superfici o delle planimetrie (basti pensare alla fotocopiatrice che ingrandisce o rimpicciolisce di mezzo millimetro la fotocopia di una planimetria e ciò gioco forza altera metri in più o meno che restano calcolati in modo non corretto e normalmente a discapito dei proprietari). Incomberà conseguentemente al proprietario, a proprie spese, la verifica della superficie catastale, al fine di correggere eventuali errori, e, contemporaneamente, far verificare la superficie valida ai fini TARI. L’UPPI mette, fin da subito, a disposizione i propri tecnici, che operano presso tutte le proprie sedi provinciali e distaccate, per eseguire correttamente i calcoli delle superfici catastali che dovranno essere oggetto di rettifica da parte dei Comuni e della stessa Agenzia. Ciò che sconcerta, spiega l’Uppi, è che in caso di errore commesso dall’Agenzia e/o dal Comune debbano essere, come al solito, i singoli proprietari interessati alla correzione a dovere eseguire i calcoli a propria cura e spese facendoli poi pervenire ai comuni stessi. Resta comunque la certezza, nonostante quanto sia stato affermato dalla Agenzia e già recepito da alcuni comuni, che ai fini del calcolo della TARI la superficie cui deve farsi riferimento (come vuole la legge) e’ la superficie utile calpestabile a filo interno delle murature, e non la superficie catastale in possesso dell’Agenzia stessa.